Trump: “Senza sussidi Musk chiuderebbe bottega, forse il DOGE dovrebbe fare dei controlli”. Crollo Tesla
Nuovo scontro Trump-Musk sui social
“Senza sussidi, Elon probabilmente dovrebbe chiudere bottega e tornare a casa in Sudafrica“. È quanto scritto dal Presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, sul suo social di proprietà, Truth Social, in risposta alle critiche che l’imprenditore multimiliardario Elon Musk aveva rivolto al disegno di legge federale sulla spesa pubblica e i tagli alle tasse.
II tono minaccioso del post continua, con ulteriori sottolineature al vetriolo da parte del Presidente: “Basta con lanci di razzi, satelliti o produzione di auto elettriche, e il nostro Paese risparmierebbe una fortuna. Forse dovremmo chiedere a DOGE di analizzare la cosa con attenzione? Un sacco di soldi da risparmiare!!!“.
Qui l’affondo di Trump si fa pesante, chiamando in causa il dipartimento dell’Efficienza governativa creato proprio ad inizio amministrazione e guidato dallo stesso Musk (incarico poi lasciato lo scorso mese), con lo scopo di ridurre gli sprechi e le spese federali, quindi anche i sussidi e gli incentivi, nonché snellire le regolamentazioni e il sistema burocratico statunitense.
Tesla in perdita, ma rischia anche SpaceX
Uno scontro che, come racconta un articolo della Ruters, si fa di volta in volta sempre più duro e che ha degli effetti diretti soprattutto sulle aziende di proprietà di Musk, come Tesla, che nelle ultime ore ha registrato un crollo del titolo azionario superiore al 5% nelle contrattazioni pre-mercato.
Ad esempio, Tesla è in attesa delle autorizzazioni del dipartimento dei Trasporti degli Stati Uniti per l’impiego dei suoi robotaxi a guida autonoma, mentre SpaceX ha sul tavolo contratti con il Governo federale degli Stati Uniti per 22 miliardi di dollari.
Proprio i contratti sono stati tirati in ballo da Trump già nelle scorse settimane, a inizio giugno, quando c’è stata la prima rissa social tra i due a causa del disegno di legge sulla spesa pubblica americana che avrebbe aggiunto a debito altri 3 trilioni di dollari.
Ora, dopo un lungo silenzio, che sembrava presagire una pax sottobanco, l’imprenditore sudafricano naturalizzato americano ha lanciato l’ennesima freccia avvelenata contro i senatori che votavano il pacchetto legislativo, definendolo “completamente folle e distruttivo” tramite la sua piattaforma social X.
Musk pronto a lanciare il suo nuovo partito?
Musk ha affermato che i politici che hanno fatto campagna per i tagli alla spesa, ma che poi hanno sostenuto il disegno di legge in questione, “dovrebbero vergognarsi!”: “E perderanno le primarie l’anno prossimo, fosse anche l’ultima cosa che faccio su questa Terra“, ha aggiunto Musk.
Non solo, Musk ha anche ripreso quella che secondo molti analisti non sembra più una spacconata da bullo social, quanto piuttosto una seria prospettiva politica: un nuovo partito politico che rappresenti l’americano medio.
“Il popolo ha parlato. In America serve un nuovo partito politico che rappresenti l’80% della popolazione! E esattamente l’80% delle persone è d’accordo“, scriveva ad inizio giugno Elon Musk, pubblicando i risultati del suo sondaggio al quale hanno partecipato circa 6 milioni di persone.
Il miliardario aveva trovato anche il nome del nuovo partito: “The America Party“.
“Viviamo in un Paese monopartitico: il PORKY PIG PARTY!”, ha attaccato Musk in queste ultime ore.
“Se questa folle proposta di legge sulla spesa venisse approvata, il giorno dopo verrebbe fondato l’America Party. Il nostro Paese ha bisogno di un’alternativa al partito unico Democratico-Repubblicano affinché la gente possa effettivamente avere VOCE”, ha dichiarato Musk in post delle ultime ore.
Uscite pesanti, soprattutto se a farle è un ex alleato di peso di Trump che potrebbero mettere in crisi l’immagine del Partito repubblicano, proprio sulla strada vero le elezioni di medio termine del Congresso nel 2026.
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