Recensione Xiaomi Poco F7 Ultra
Poco F7 Ultra: Recensione rapida
Il sub-brand Poco di Xiaomi è sempre stato sinonimo di prestazioni elevate a prezzi accessibili. Ma ha davvero senso proporre un modello “Ultra” più costoso? Ora possiamo rispondere con certezza: sì, se si cercano **specifiche da top di gamma a un prezzo inferiore rispetto alla concorrenza.
Lo Snapdragon 8 Elite è il cuore del dispositivo, lo stesso chip che alimenta molti dei migliori smartphone sul mercato. A supportarlo c’è il VisionBoost D7, chip grafico inedito per la serie Poco. Il risultato complessivo non è il più veloce mai visto, ma le prestazioni restano tra le più alte della categoria.
Non tutto, però, è all’altezza del segmento premium. Il design, pur resistente e con certificazione IP68, appare più aggressivo e pesante rispetto ai rivali diretti, e potrebbe non incontrare i gusti di chi cerca eleganza oltre alla pura potenza.
Non c’è dubbio sull’impatto dell’ampia batteria da 5.300mAh del Poco F7 Ultra: il dispositivo garantisce fino a due giorni di autonomia con un utilizzo moderato. Impressionano anche le velocità di ricarica, con supporto a 120W HyperCharge via cavo e 50W wireless, numeri che mettono in difficoltà concorrenti come Galaxy S25 Ultra e Pixel 9 Pro XL. Peccato solo per l’assenza del caricatore in confezione nel mercato italiano.
Il comparto fotografico, invece, non impensierisce i veri top di gamma. Il set-up è ben bilanciato, con una principale da 50MP, una ultra-grandangolare da 32MP e, per la prima volta su un Poco, una teleobiettivo da 50MP con zoom 2,5x. Tuttavia, la qualità degli scatti si mantiene nella fascia media, buona ma non straordinaria.
A deludere è ancora una volta HyperOS, l’interfaccia Xiaomi: sebbene fluida e stabile, risulta carica di app preinstallate e servizi invasivi, un punto debole ricorrente anche nei modelli più avanzati del brand.
Nel complesso, il Poco F7 Ultra è il modello più potente e accessoriato mai lanciato dalla serie, e resta un’ottima scelta per chi cerca alte prestazioni a un prezzo contenuto. Tuttavia, non è un unicum: concorrenti come Nubia Z70 Ultra, OnePlus 13R o Galaxy S24 FE offrono soluzioni più raffinate o altrettanto valide sotto molti aspetti.
Poco F7 Ultra recensione: prezzo e disponibilità
Xiaomi ha lanciato ufficialmente il Poco F7 Ultra il 27 marzo 2025 in Europa, Regno Unito, Asia sudorientale, Medio Oriente e America Latina. Come già avvenuto per altri dispositivi del brand, non è prevista una distribuzione negli Stati Uniti né in Australia.
In Italia, il modello base con 12 GB di RAM e 256 GB di memoria interna è proposto a circa 749 euro, mentre la versione superiore con 16 GB di RAM e 512 GB di storage arriva a 799 euro circa.
A questa fascia di prezzo, il Poco F7 Ultra si confronta direttamente con altri smartphone che puntano a offrire un’esperienza da quasi-top di gamma. Tra i più simili troviamo il Nubia Z70 Ultra, che propone prestazioni equivalenti, una batteria più grande e un comparto fotografico più evoluto, allo stesso prezzo.
C’è poi il OnePlus 13R, paragonabile in termini di posizionamento ma con un processore di generazione precedente e senza ricarica wireless, una funzione che invece il Poco include.
Infine, tra i rivali figura anche il Samsung Galaxy S24 FE, che si distingue per un design più curato, ricarica wireless e uno zoom ottico 3x più profondo, ma che monta un chip meno potente rispetto al Poco F7 Ultra.
- Valore: 4 / 5
Poco F7 Ultra recensione: specifiche
Dimensioni: |
160.26 x 74.95 x 8.39mm |
Peso: |
212g |
Display: |
AMOLED da 6,67 pollici QHD+ (1440 x 3200) fino a 120 Hz |
Chipset: |
Qualcomm Snapdragon 8 Elite |
RAM: |
12GB / 16GB (LPDDR5X) |
Memoria: |
256GB / 512GB (UFS 4.1) |
OS: |
Android 15 con HyperOS 2 |
Fotocamera primaria: |
Sensore da 50MP Light Fusion 800 da 1/1,55 pollici con OIS |
Ultra-wide camera: |
Sensore da 32 MP |
Teleobiettivo |
50MP Sensore da 1/2,76 pollici |
Fotocamera anteriore: |
Sensore da 32 MP |
Batteria: |
5,300mAh |
Ricarica: |
120W wired, 50W wireless |
Colori: |
Giallo, Nero |
Poco F7 Ultra recensione: design
Xiaomi presenta il Poco F7 Ultra come dotato di un “design completamente nuovo”, anche se, nel panorama attuale, non appare particolarmente innovativo. Di certo, però, si distingue nettamente dalla serie Poco F6.
Maneggiandolo per la prima volta, il dispositivo che più lo ricorda è lo Xiaomi 15, complice il profilo piatto con cornice nera, anche se meno stondato ai bordi. Le dimensioni sono generose (160,26 x 74,95 x 8,39 mm) e il peso, con 212 grammi, risulta leggermente eccessivo nell’uso quotidiano.
A restare fedele allo stile Poco è invece il colore della scocca posteriore: nel modello testato, un giallo acceso che contrasta fortemente con la cornice nera. Può piacere o meno, ma di certo non passa inosservato.
Xiaomi ha rivisitato anche il modulo fotografico del Poco F7 Ultra, abbandonando lo stile irregolare delle precedenti generazioni. Il nuovo design presenta un unico cerchio rialzato che ospita le tre fotocamere, decentrato su un lato. Il bordo nero attorno al modulo si abbina con forza al giallo intenso della scocca, creando un contrasto visivo marcato.
La qualità costruttiva ha fatto un netto passo avanti rispetto ai modelli F precedenti: per la prima volta, Poco introduce una certificazione IP68, rendendo lo smartphone resistente a polvere e immersioni, al pari dei dispositivi di fascia alta di Apple e Samsung.
Al di là della variante gialla (disponibile anche in nero più sobrio), il design risulta meno appariscente rispetto al Nubia Z70 Ultra, pur non raggiungendo l’eleganza del OnePlus 13R o del Galaxy S24 FE. Una via di mezzo ben costruita, ma non ancora completamente raffinata.
- Design: 3.5 / 5
Poco F7 Ultra recensione: display
I dispositivi Poco sono noti per offrire display grandi e ben calibrati, e il Poco F7 Ultra continua su questa strada. Tuttavia, non introduce reali innovazioni rispetto allo schermo del precedente F6 Pro.
Anche in questo caso troviamo un pannello AMOLED da 6,67 pollici con risoluzione QHD+ molto nitida, ma bisogna attivarla manualmente dalle impostazioni, il che risulta scomodo. Il valore dichiarato di luminosità di picco è di 3.200 nit, leggermente inferiore ai 4.000 nit del Poco F6 Pro, ma solo in scenari HDR su porzioni limitate dello schermo. In condizioni di forte luce ambientale, la luminosità in modalità HBM sale a 1.800 nit, migliorando nettamente rispetto ai 1.200 nit del modello precedente.
La frequenza di aggiornamento massima è di 120 Hz, ormai standard nel settore. Il Nubia Z70 Ultra arriva a 144 Hz, ma si entra in un territorio di ritorni decrescenti. Va sottolineato che non si tratta di un pannello LTPO, quindi non scende fino a 1 Hz come nei veri top di gamma; se cercate questa funzione a questo prezzo, il riferimento resta il OnePlus 13R.
Per la protezione dello schermo, Xiaomi introduce il “Poco Shield Glass”, che sostituisce il più comune Gorilla Glass e viene definito come il vetro più resistente mai montato su un Poco, apparentemente superiore anche al Gorilla Glass 7i visto sul F7 Pro.
Pur non essendo un salto generazionale, il display del Poco F7 Ultra resta uno dei suoi punti forti: ben dimensionato, nitido e calibrato con cura, è difficile trovargli veri difetti nella fascia di prezzo in cui si colloca.
- Display: 4 / 5
Poco F7 Ultra recensione: Fotocamere
Con il Poco F7 Ultra, Xiaomi si è trovata a dover bilanciare ambizione e contenimento dei costi. Essendo il primo modello “Ultra” della serie, la configurazione fotografica doveva rappresentare un salto rispetto ai predecessori, ma senza far lievitare troppo il prezzo finale.
La soluzione adottata è intelligente, anche se le immagini ottenute non sorprendono quanto le specifiche potrebbero far sperare. A livello tecnico, troviamo un sistema a tripla fotocamera ben strutturato, con l’introduzione – per la prima volta su un Poco – di una teleobiettivo da 50MP e di una ultra-grandangolare da 32MP più definita del solito.
È proprio su queste due lenti secondarie che si sente l’effetto “Ultra”. Gli scatti a 2,5x e 5x ottenuti con la teleobiettivo flottante offrono risultati piacevoli e nitidi nella maggior parte dei casi. La ultra-wide, pur restando inferiore in nitidezza e con toni meno vividi, non è sacrificata come spesso accade nei modelli più economici, e le immagini sono comunque perfettamente condivisibili.
Il compromesso principale riguarda il sensore principale: si tratta dello stesso da 50MP (1/1.55″) Light Fusion 800 già visto sul Poco F6 Pro. Una scelta che conserva qualità solida, ma che limita l’evoluzione rispetto al passato.
Nel complesso, il comparto fotografico del Poco F7 Ultra è il più completo mai visto su un modello del brand, ma non riesce ancora a competere con i veri top di gamma sul mercato.
Non sorprende che il Poco F7 Ultra produca scatti simili a quelli del suo predecessore: immagini ben bilanciate, dettagli discrete e colori ricchi ma non esagerati. Il nuovo processore contribuisce a migliorare l’elaborazione, offrendo un boost generale, anche se non si tratta di un salto netto rispetto al Poco F6 Pro.
Nel confronto con altri smartphone tra i 400 e i 500 euro del 2024, il Poco F7 Ultra non riesce a distinguersi. E salendo nella fascia intorno ai 650 euro del 2025, la situazione peggiora: rivali come il Samsung Galaxy S24 FE e il OnePlus 13R offrono soluzioni più raffinate, mentre il Nubia Z70 Ultra va oltre con una fotocamera principale a diaframma variabile e un teleobiettivo da 64MP con zoom 3.3x.
In notturna, le prestazioni sono buone per la fascia media: il processore potente, il sensore principale e la stabilizzazione ottica (OIS) lavorano bene insieme per ottenere scatti luminosi e ricchi di dettagli.
La fotocamera frontale da 32MP offre selfie nella norma: i dettagli non colpiscono, e le luci alte possono essere gestite meglio, ma i toni della pelle e i colori risultano naturali. Anche la modalità ritratto funziona bene, con un soggetto in primo piano che risalta piacevolmente sullo sfondo sfocato.
- Fotocamere: 3 / 5
Poco F7 Ultra recensione: esempi di foto
Poco F7 Ultra recensione: performance
Il vero punto di forza del Poco F7 Ultra, e ciò che ne giustifica il nome “Ultra”, è senza dubbio il livello di prestazioni. Equipaggiato con il processore Snapdragon 8 Elite e il chip grafico dedicato VisionBoost D7, mira chiaramente a competere con smartphone come Xiaomi 15 Ultra e Samsung Galaxy S25 Ultra, pur costando letteralmente la metà.
Nei test, però, non raggiunge i vertici assoluti. Su Geekbench 6, le medie registrate sono di 2323 punti in single-core e 8171 in multi-core, valori inferiori del 37% e 24% rispetto all’Asus ROG Phone 9 Pro, che però è un device pensato esclusivamente per il gaming. Anche il Nubia Z70 Ultra, diretto concorrente, fa meglio con punteggi di 2922 e 9066.
Situazione simile nei test GPU con GFXBench, dove un altro smartphone con Snapdragon 8 Elite come il Galaxy S25 Plus mostra prestazioni superiori.
Detto ciò, i benchmark non raccontano l’intera storia. Nella pratica, il Poco F7 Ultra funziona in modo impeccabile: è fluido in ogni contesto quotidiano, e giochi complessi come GRID Legends girano senza problemi, anche con texture ad alta qualità abilitate.
Parte del merito va anche alla RAM generosa: il modello in prova ha 16 GB, ma anche la versione base parte da 12 GB, come sul Galaxy S25 Ultra. Per l’archiviazione, si può scegliere tra 256 GB e 512 GB, una dotazione più che adeguata. Una variante da 128 GB a un prezzo più basso sarebbe stata interessante, ma non è prevista.
- Performance: 4.5 / 5
Poco F7 Ultra recensione: software
Il software è probabilmente l’elemento meno differenziante tra i dispositivi Xiaomi e i suoi sub-brand, e nel caso del Poco F7 Ultra, ciò si traduce in uno dei suoi aspetti meno riusciti.
Basato su Android 15, il telefono monta HyperOS 2 con Poco Launcher in superficie. Grazie all’hardware di fascia alta, l’interfaccia è rapida, fluida e tecnicamente ben ottimizzata. Tuttavia, resta un sistema eccessivamente affollato e carico di contenuti, con un’estetica che non riesce a scrollarsi di dosso il sapore da interfaccia datata. Perfino la nuova One UI 7 di Samsung, con tutte le sue app proprietarie, appare più moderna e leggera in confronto.
Uno dei problemi principali è il bloatware. C’è una cartella di App di Sistema che include strumenti come Calendario, Note, Orologio e Musica, tutti già coperti dalle app Google. Comprensibile, ma ridondante.
Una menzione positiva va fatta per Mi Remote, che sfrutta il sensore a infrarossi integrato per controllare TV e impianti audio: una funzione di nicchia, ma che continua ad avere il suo valore.
Meno giustificata è invece una seconda cartella piena di app di terze parti preinstallate come TikTok, LinkedIn, AliExpress e Booking.com, che appesantiscono l’esperienza iniziale. A questo si aggiungono un secondo store Xiaomi dedicato all’acquisto di prodotti del brand e un Theme Store con migliaia di sfondi e pacchetti icone, utile per la personalizzazione, ma anch’esso parte di un sistema troppo dispersivo.
Il Theme Store potrebbe sembrare un punto di forza del Poco F7 Ultra, ma è anch’esso pieno di contenuti inutili o a pagamento, che complicano persino operazioni semplici come cambiare lo sfondo della home. Tra opzioni valide, altre discutibili e tante bloccate dietro un paywall, l’esperienza risulta più frustrante che intuitiva.
Al netto del disordine iniziale, HyperOS è comunque un’interfaccia Android funzionale. È altamente personalizzabile e, con un po’ di pazienza, è possibile alleggerirla rimuovendo app e scorciatoie superflue. Tuttavia, icone e menu conservano quell’aspetto poco raffinato tipico dei software Xiaomi, e ciò può smorzare l’esperienza anche dopo un’ottimizzazione manuale.
Sul piano del supporto software, Xiaomi promette quattro major update e sei anni di patch di sicurezza: una politica discreta, ma ancora lontana da quanto offerto da Google, Samsung o Honor, che garantiscono aggiornamenti più longevi e tempestivi.
Non manca infine una sezione dedicata all’intelligenza artificiale, con strumenti come scrittura e riassunto AI, editing immagini AI, sottotitoli automatici, traduzioni e ricerca avanzata nel sistema. Tuttavia, queste funzioni appaiono poco integrate e meno efficaci rispetto a quelle viste su Pixel o Galaxy. L’editing AI delle foto, ad esempio, richiede l’installazione manuale di un plug-in nascosto nei menu della Galleria.
Tra le note positive, ci sono Circle to Search di Google e l’assistente Gemini accessibile con una lunga pressione del tasto di accensione, funzioni utili, anche se non esclusive del Poco F7 Ultra.
- Software: 3 / 5
Poco F7 Ultra recensione: batteria
Xiaomi ha dotato il Poco F7 Ultra di una batteria capiente da 5300 mAh, una capacità che, pur non raggiungendo i 6000 mAh di modelli come OnePlus 13R o Nubia Z70 Ultra, risulta comunque superiore alla media della categoria.
Il risultato è un’autonomia estremamente affidabile. Con un uso moderato e circa quattro ore di schermo attivo, il dispositivo chiude la giornata con oltre il 50% di carica residua, suggerendo che può coprire due giorni completi senza problemi.
La ricarica è altrettanto impressionante. Il Poco F7 Ultra supporta HyperCharge a 120W, una tecnologia che supera la velocità di ricarica di rivali come Galaxy S24 FE, OnePlus 13R e persino alcuni flagship più costosi.
Attenzione però: il caricatore non è incluso in confezione. Durante il periodo di lancio, Xiaomi ne offre uno in omaggio, ma dopo sarà necessario acquistarlo separatamente.
Con un alimentatore da 120W a disposizione, il Poco F7 Ultra ha raggiunto il 52% in 15 minuti, completando una ricarica completa in poco più di mezz’ora. Un risultato che conferma la superiorità del dispositivo nei tempi di ricarica.
- Batteria: 4.5 / 5
Perché acquistare il Poco F7 Ultra?
Attributi |
Note |
Punteggio |
---|---|---|
Design |
Audace e vistoso in giallo, più anonimo in nero, il Poco F7 Ultra è grande e pesante ma ben costruito. |
3.5 / 5 |
Display |
Torna l’affidabile AMOLED da 6,67 pollici di Xiaomi, con risoluzione QHD+ nitida e una buona luminosità massima di 1800 nit in modalità HBM. |
4 / 5 |
Performance |
Con lo Snapdragon 8 Elite a bordo, il Poco F7 Ultra offre ottime prestazioni, anche se non raggiunge i livelli assoluti dei migliori. |
4.5 / 5 |
Fotocamera |
Il sistema fotografico di Xiaomi è abbastanza equilibrato, ma la qualità generale delle immagini si attesta su un livello solo discreto. |
3 / 5 |
Batteria |
La batteria da 5.300 mAh, superiore alla media, garantisce due giorni di autonomia con un uso regolare e supporta la ricarica a 120W. |
4.5 / 5 |
Software |
HyperOS 2 è il punto debole del Poco F7 Ultra, con un’interfaccia carica e confusa e funzioni AI poco integrate. |
3 / 5 |
Valore |
A metà del prezzo dell’Asus ROG Phone 9 Pro, ma con prestazioni simili, il Red Magic 10 Pro offre un rapporto qualità-prezzo eccezionale per i gamer più appassionati. |
5 / 5 |
Ragioni per acquistare
Siete gamer mobili con un budget contenuto
Pur non essendo un vero “gaming phone”, il Poco F7 Ultra gestisce senza problemi tutti i titoli mobile più recenti, senza richiedere una spesa eccessiva o sfoggiare un design troppo aggressivo.
Vi preoccupa l’autonomia
Con una batteria da 5.300 mAh, il Poco F7 Ultra offre una riserva di energia superiore alla maggior parte degli smartphone.
Volete ricaricare in tempi record
Pochi dispositivi supportano ricarica cablata a 120W e wireless a 50W, e ancora meno lo fanno a questo prezzo.
Ragioni per NON acquistare
Preferite un’esperienza Android pulita
Se amate l’interfaccia stock di Google, HyperOS 2 potrebbe risultarvi soffocante per la quantità di app preinstallate e funzioni superflue.
Date priorità alla fotografia
Il Poco F7 Ultra non scatta foto pessime, ma allo stesso prezzo – o anche meno – si trovano smartphone con fotocamere principali nettamente superiori.
Preferite smartphone sottili e leggeri
Il Poco F7 Ultra è piuttosto spesso e pesante, e non passa certo inosservato in tasca.
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