Leonardo, la mente d’Europa costruita in Italia
A Bologna, nel cuore del Tecnopolo, batte un cervello da 250 petaflops. Significa 250 milioni di miliardi di operazioni al secondo. È Leonardo, il supercomputer europeo più potente mai costruito in Italia, il quarto al mondo per prestazioni complessive nel 2023, ora si trova al nono posto. Occupa uno spazio di circa 900 metri quadrati e assorbe 6 megawatt di potenza elettrica, l’equivalente del fabbisogno energetico di un’intera cittadina.
La sua struttura modulare si divide in due sezioni principali: il modulo “Booster”, composto da 13.824 GPU Nvidia A100, e il modulo “Data Centric”, basato su 1.536 CPU Intel Sapphire Rapids. Il tutto orchestrato da una rete InfiniBand da 200 gigabit al secondo, una dorsale che consente uno scambio di dati praticamente in tempo reale tra le migliaia di nodi. Non è un computer: è un ecosistema pensante.
Con queste capacità, Leonardo può processare in un’ora quello che un laptop di ultima generazione impiegherebbe oltre 20 anni a calcolare. Ecco perché oggi, quando al CERN si scontrano fasci di protoni a 13 teraelettronvolt e i rivelatori generano più di un petabyte di dati al secondo, Leonardo è in grado di filtrarli, isolarli, confrontarli con modelli e renderli significativi per gli scienziati. Una sola simulazione che, un tempo, richiedeva settimane su una rete di calcolo distribuita, ora viene completata in poche ore.
Nell’ambito della ricerca climatica, Leonardo può elaborare modelli atmosferici a scala globale e regionale con una risoluzione di pochi chilometri, tenendo conto di milioni di parametri simultanei. La modellazione del bacino del Mediterraneo nei prossimi 50 anni, con variabili come la temperatura marina, l’umidità del suolo e i cicli del carbonio, è un’operazione che richiede decine di terabyte di input e output. Leonardo la svolge come parte della routine.
Anche nella farmacologia, i numeri parlano chiaro. Un ciclo di simulazione per la scoperta di un nuovo principio attivo, che su piattaforme convenzionali richiederebbe mesi, può essere completato in pochi giorni. In particolare, Leonardo è in grado di eseguire fino a 10 milioni di simulazioni molecolari in meno di 24 ore. Questo ha già permesso a diversi consorzi europei di accelerare lo sviluppo di farmaci contro malattie neurodegenerative e infezioni resistenti.
Ogni giorno, Leonardo elabora quantità di dati superiori a quelle generate da tutta la rete internet mondiale nel 2003. L’Italia, in quanto paese ospitante, può disporre del 50% di questa potenza computazionale, che viene messa a disposizione di università, centri di ricerca, enti pubblici e imprese. L’altra metà è condivisa con i Paesi membri della Joint Undertaking di EuroHPC, il partenariato europeo per il calcolo ad alte prestazioni.
Non si tratta solo di un trionfo tecnologico. È la dimostrazione concreta che l’Italia è in grado di costruire, gestire e far vivere un’infrastruttura critica di livello globale. Non una promessa, ma una realtà che funziona ogni giorno. E che racconta un’Italia che non solo partecipa al futuro, ma lo progetta. Con precisione, con intelligenza, con numeri alla mano.
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