Apple citata in giudizio dagli azionisti per presunte dichiarazioni fuorvianti sui piani AI
Un gruppo di investitori ha intentato una causa collettiva contro Apple, accusando il colosso tecnologico di aver deliberatamente sovrastimato lo stato di avanzamento delle sue funzionalità basate su AI, in particolare quelle relative all’assistente vocale Siri.
Il contenzioso, presentato presso il tribunale distrettuale della California settentrionale, si basa sulle dichiarazioni rilasciate durante la Worldwide Developers Conference (WWDC) del giugno 2024, dove Apple avrebbe lasciato intendere che le innovazioni legate all’AI sarebbero state integrate nei nuovi iPhone 16.
Secondo i querelanti, guidati da Eric Tucker, queste affermazioni avrebbero influenzato le aspettative di mercato, inducendo gli azionisti a ritenere imminente una svolta tecnologica che in realtà era ben lontana dal concretizzarsi.
La situazione si sarebbe aggravata quando Apple ha annunciato il rinvio di alcune funzionalità di Siri al 2026, suscitando delusione tra gli analisti e facendo crollare il valore delle azioni del 25% rispetto al picco registrato nel dicembre 2024. La perdita stimata per gli investitori supera i 900 miliardi di dollari in capitalizzazione.
Oltre al CEO Tim Cook, sono coinvolti nella causa anche il CFO attuale Kevan Parekh e l’ex CFO Luca Maestri. L’accusa centrale è che Apple abbia mascherato le reali difficoltà nello sviluppo dell’AI, compromettendo la fiducia degli investitori.
Nonostante alcune introduzioni minori come la traduzione live nelle chiamate o strumenti di completamento del codice in collaborazione con OpenAI, l’azienda avrebbe evitato promesse concrete, mantenendo una posizione attendista in un panorama tecnologico in cui i rivali stanno avanzando con dichiarazioni più ambiziose e strumenti AI già operativi.
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Nvidia e Foxconn in trattative per impiegare robot umanoidi nello stabilimento di server AI a Houston
Foxconn e Nvidia stanno collaborando per introdurre robot umanoidi all’interno del nuovo impianto produttivo di server AI a Houston, un’iniziativa che potrebbe segnare una svolta epocale nell’automazione industriale.
Secondo fonti riservate, l’impiego di queste macchine umanoidi dovrebbe essere operativo entro il primo trimestre del 2026, proprio quando la fabbrica inizierà a produrre i server Nvidia GB300.
La scelta di uno stabilimento di nuova costruzione, con spazi più ampi, consente a Foxconn di sperimentare l’uso di questi robot in compiti come l’assemblaggio, il cablaggio e lo spostamento di componenti. Il progetto, in via di definizione, rappresenta la prima applicazione concreta dei robot umanoidi nello sviluppo di prodotti Nvidia.
Foxconn, oltre a progettare le proprie soluzioni robotiche in collaborazione con Nvidia, ha testato anche modelli prodotti dall’azienda cinese UBTech. Le tipologie di robot in fase di sviluppo includono versioni dotate di gambe e modelli su base mobile autonoma a ruote (AMR), con quest’ultimi meno costosi ma altrettanto funzionali.
Questo sforzo rientra in una strategia più ampia da parte di Nvidia, che ha annunciato l’apertura di strutture dedicate alla produzione di supercomputer AI in Texas, con Foxconn a Houston e Wistron a Dallas.
L’uso dei robot umanoidi da parte di Nvidia non è casuale: l’azienda fornisce già piattaforme tecnologiche a costruttori di robot, ed il CEO Jensen Huang ha previsto un’adozione massiva di queste tecnologie nelle linee produttive entro i prossimi cinque anni.
L’iniziativa, dunque, rappresenta un punto di svolta nella convergenza tra robotica avanzata e produzione industriale.
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