L’UE adotta la sua strategia quantistica centrata su chip, infrastrutture, tecnologie spaziali e dual use
La “Quantum strategy” europea
La Commissione europea ha adottato la “Quantum Europe Strategy”, una strategia quantistica per posizionare l’Europa come attore in grado di competere a livello mondiale nel settore quantistico già entro il 2030.
Un programma ambizioso, soprattutto nella tempistica, visto il ritardo accumulato rispetto a Stati Uniti e Cina in termini di dimensioni delle aziende coinvolte, di livello di innovazione raggiunto e di investimenti.
“Un passo fondamentale per rendere l’Europa leader globale nelle tecnologie quantistiche entro il 2030 e aprire la strada all’adozione di un Quantum Act nel 2026“, ha osservato nel suo discorso il vicepresidente esecutivo della Commissione europea, Henna Virkkunen.
la Strategia “stabilisce inoltre una nuova struttura di governance per rafforzare il coordinamento con gli Stati membri e crea un comitato consultivo di alto livello composto da importanti scienziati quantistici europei e premi Nobel per fornire una guida strategica“, ha spiegato Virkkunen.
“Il primo incontro con questo Gruppo di Alto Livello si è tenuto già questo pomeriggio per discutere l’attuazione della strategia“, ha informato la vicepresidente esecutiva.
Senza contare che l’Unione deve scontare un’elevata frammentazione delle strategie messe in campo e delle tabelle di marcia dei singoli Stati membri.
Nonostante, o proprio per questo, la strategia messa in campo oggi mira a trasformare l’Europa in una “potenza quantistica”, si legge nel comunicato, attraverso una roadmap strutturata per trasformare il potenziale scientifico europeo in forza industriale, andando a promuovere con maggiore convinzione un ecosistema quantistico “resiliente e sovrano”.
I cinque pilastri strategici su cui poggia la quantum strategy
La strategia si articola su cinque pilastri strategici interconnessi, progettati per creare un ecosistema quantistico completo e autosufficiente. Il cuore del piano è un modello di sviluppo a ciclo continuo: un processo iterativo che collega ricerca di base, sviluppo industriale, test e applicazioni reali.
Questo approccio non solo accelera l’innovazione, ma assicura che i risultati scientifici escano dai laboratori e raggiungano il mercato, a partire da un approccio che poggi sul rispetto dei valori democratici.
In un panorama sempre più competitivo, dove il dominio tecnologico ha risvolti geopolitici, economici e di sicurezza.
Ricerca e innovazione
Il primo pilastro è quello della “Ricerca e innovazione”, che valorizza l’eccellenza accademica europea nel campo quantistico. Con oltre 11 miliardi di euro investiti da UE e Stati membri negli ultimi cinque anni, l’Europa vanta il più alto numero di pubblicazioni scientifiche nel settore e una densità di talento unica al mondo.
Tuttavia, la frammentazione degli sforzi ha rallentato la scalabilità. Per questo nasce l’Iniziativa Europea per la Ricerca e Innovazione Quantistica, che unifica gli investimenti pubblici, promuove agende tematiche comuni e lancia le Grand Challenges, sfide strategiche su calcolo quantistico e sistemi di navigazione sicura.
Infrastrutture quantistiche
Il secondo asse riguarda le” Infrastrutture quantistiche”. L’Europa sta ampliando rapidamente le proprie capacità attraverso il programma EuroHPC, che integra computer quantistici e supercomputer tradizionali. Entro il 2030 sarà operativo il sistema EuroQCI, la prima rete europea di comunicazione quantistica terrestre e satellitare.
Parallelamente, si stanno sviluppando simulatori quantistici avanzati e piattaforme di diagnostica medica come l’infrastruttura Q-MRI, destinata a rivoluzionare la diagnostica per immagini.
Prevista la creazione di un centro di progettazione quantistica e di sei linee pilota per chip quantistici, con un finanziamento pubblico fino a 50 milioni di euro, per trasformare prototipi scientifici in prodotti realizzabili.
Altro obiettivo chiave è il lancio di un impianto pilota per l’Internet quantistico europeo.
Costruire un ecosistema quantistico
Il successo tecnologico richiede un ecosistema vibrante. Il terzo pilastro, dedicato al rafforzamento dell’ecosistema quantistico europeo, affronta le debolezze strutturali attuali.
Sebbene l’UE ospiti un terzo delle startup quantistiche mondiali, attira solo il 5% degli investimenti privati globali nel settore. Per colmare questa lacuna, il piano prevede la creazione di sei linee pilota industriali per la produzione di chip quantistici, una piattaforma europea per il design quantistico e la pubblicazione di roadmap per l’industrializzazione e gli standard tecnologici.
Inoltre, la Commissione punta a far crescere l’adozione industriale del quantum attraverso appalti pubblici innovativi, incentivi finanziari e collaborazioni con grandi imprese europee in settori strategici come aerospazio, energia, logistica e farmaceutica. L’obiettivo è chiaro: trasformare l’Europa in un mercato leader per le tecnologie quantistiche emergenti.
Il Futuro è dual use: spazio, sicurezza e difesa
Una delle caratteristiche più critiche del quantum è il suo potenziale dual-use: applicazioni civili e militari convivono nella stessa tecnologia. Il quarto pilastro esplora proprio questa dimensione, con un focus su spazio, sicurezza e difesa.
Progetti come il satellite Eagle-1 per la distribuzione di chiavi quantistiche, i sensori inerziali quantistici integrati nel sistema Galileo e i sistemi di comunicazione militare ultra-sicura rappresentano il nuovo paradigma della sovranità tecnologica europea.
La Commissione ha firmato un accordo con l’Agenzia spaziale europea per sviluppare una roadmap congiunta e coordina investimenti nel settore della difesa attraverso il Fondo Europeo per la Difesa e iniziative con la NATO. Il messaggio è inequivocabile: l’Europa intende essere all’avanguardia anche nella dimensione strategica e militare del quantum.
Nel 2026 nascerà l’Accademia Europea delle Competenze Quantistiche
Nessuna strategia può avere successo senza persone. Il quinto asse, dedicato alle Competenze Quantistiche, riconosce la necessità di sviluppare un capitale umano all’altezza delle sfide future.
Sebbene l’UE produca oltre 110.000 laureati in discipline STEM ogni anno, la domanda supera l’offerta, soprattutto nei settori applicativi come software quantistico, integrazione di sistemi e cybersecurity.
Nasce così l’Accademia Europea delle Competenze Quantistiche, prevista per il 2026. Sarà un punto di riferimento virtuale per la formazione avanzata, la mobilità dei talenti e le collaborazioni tra industria e università.
A questa si affiancheranno programmi di dottorato, concorsi digitali europei per giovani innovatori e un Quantum Talent Mobility Programme per attrarre e trattenere i migliori talenti, anche extra-UE.
Governance e cooperazione globale
Un altro tassello fondamentale è la cooperazione internazionale. La strategia rafforza i legami con partner come Canada, Giappone, Corea del Sud e Stati Uniti, e promuove la partecipazione europea nei principali forum di standardizzazione e alleanze multilaterali.
Sarà inoltre istituito un quadro europeo di cooperazione internazionale sul quantum, per coordinare le politiche estere e proteggere gli interessi strategici dell’Unione.
A livello di governance, la Commissione istituirà un High-Level Advisory Board composto da esperti e scienziati, affiancato da un meccanismo di cooperazione strutturata con gli Stati membri. Il progresso sarà monitorato tramite indicatori di performance, milestone annuali e valutazioni dell’ecosistema.
Il decennio quantistico europeo
La Quantum Europe Strategy non è un traguardo, ma un punto di partenza. In un mercato che secondo le stime supererà i 155 miliardi di euro entro il 2040, l’Europa non può permettersi esitazioni.
Gli altri attori globali stanno già moltiplicando gli investimenti pubblici e privati. L’UE ha il know-how scientifico, la forza industriale e la visione strategica per guidare questa trasformazione.
Se ben implementata, questa strategia potrà trasformare il quantum da promessa accademica a colonna portante della competitività europea, con applicazioni che spaziano dalla sanità alla sicurezza, dall’energia ai trasporti. Il decennio quantistico europeo è iniziato.
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