Anci lancia l’Agenda delle Città: 685 progetti da 10 miliardi di euro per infrastrutture, green e rigenerazione urbana
Un nuovo ruolo per Città e Comuni d’Italia per governare il futuro
Oggi a Torino, alla presenza del vicepresidente esecutivo della Commissione europea Raffaele Fitto, è stato presentato e illustrato dall’Anci, l’Associazione Nazionale Comuni Italiani, e dai sindaci delle Città capoluogo il documento “Agenda di Comuni e Città sulle politiche di coesione”.
Un documento, si legge sul sito dell’Anci, “che metta a coerenza i diversi fondi e programmi di investimento sulla base di missioni (sul modello del Pnrr) in linea con i principali filoni tematici di intervento”. L’obiettivo dichiarato è superare l’attuale frammentazione degli strumenti di investimento tra diversi programmi nazionali e regionali.
Comuni e Città italiane hanno nel corso del solo 2024 effettuato una spesa per investimenti pari a 19,1 miliardi di euro, con un incremento del 129% rispetto al 2017. Questo dato si deve principalmente al Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr), nel cui ambito Comuni e Città hanno in gestione progetti per un valore di 26,5 miliardi di euro.
Nell’ambito del ciclo 2014-2020 della Politica di Coesione, il PON Metro che ha destinato direttamente risorse ai Comuni si è chiuso con una spesa pari al 102,6%.
Fitto (Ue): “Agenda strumento per delineare e ridisegnare il ruolo decisivo delle città”
“Noi siamo al lavoro da qualche mese come commissione Europea e una delle priorità è l’Agenda per le Città, che sarà il luogo e lo strumento per delineare e ridisegnare il ruolo delle città tenendo conto del fatto che hanno un ruolo decisivo, su temi come la competitività, la casa, le infrastrutture, e quindi su questo bisognerà lavorare insieme”, ha detto Fitto a conclusione dell’incontro.
“Il 75% dei cittadini europei vive nelle grandi aree urbane. Al tempo stesso – prosegue – il resto dei cittadini vive nelle aree interne, quindi noi lavoreremo per l’Agenda per le città e al tempo stesso per la strategia per le aree interne. Sono due elementi fondamentali, quindi l’interlocuzione, in questo caso in Italia, con l’Anci e con i sindaci è fondamentale”, ha sottolineato il vicepresidente della Commissione europea.
Nell’Agenda si legge, “le lezioni apprese dal PNRR e dal PON Metro devono essere valorizzate e rinsaldate nella prossima programmazione della Politica di Coesione, al contempo perseguendo una maggiore integrazione tra fondi e programmi al livello europeo e nazionale”.
A questo scopo, è riportato nel documento, è necessario provvedere ad un “rafforzamento del ruolo di Città e Comuni nelle politiche di investimento e ampliare la quota di risorse destinata ai loro progetti nei diversi fondi e programmi europei”, ivi incluso il costituendo “Fondo per la Competitività”, prevedendo a questo scopo “un’Agenda Nazionale per Città e Comuni” (nell’ambito del single plan che il Governo sarà chiamato a definire).
Gli ambiti prioritari di intervento: infrastrutture per la competitività, rigenerazione urbana e periferie, transizione ecologica
Già a marzo è stata condotta una prima ricognizione tra i Comuni capoluogo e le Città Metropolitane volta all’emersione dell’ampio patrimonio progettuale che può trovare spazio nei programmi di investimento. In questa prima fase, hanno risposto 50 amministrazioni. Nel giro di circa due settimane sono pervenuti 1.212 progetti per un valore di 17,2 miliardi di euro.
Sette sono gli ambiti prioritari di intervento, che definiscono l’ossatura di una politica urbana nazionale centrata su sostenibilità, inclusione, attrattività e innovazione. Tre sono quelli su cui ci vogliamo concentrare: infrastrutture per la competitività, rigenerazione urbana e periferie, transizione ecologica (comprese transizione energetica e resilienza idrica).
Questi tre ambiti prioritari di intervento raccolgono in totale 685 progetti, con la richiesta di oltre 12 miliardi di euro di copertura finanziaria.
Infrastrutture per la competitività: dalla digitalizzazione e le smart city ai trasporti e le nuove competenze
Le infrastrutture per la competitività, in particolare, costituiscono un ambito estremamente strategico per lo sviluppo dei territori, con interventi che mirano a migliorare l’accessibilità fisica, la qualità della viabilità e la connessione tra aree urbane, produttive e logistiche. I progetti presentati riguardano in particolare logistica e trasporti (104 progetti), accessibilità territoriale e manutenzione viaria (94 progetti), digitalizzazione e smart city (42 progetti), innovazione e hub di ricerca e produzione (10 progetti), competenze e programmazione territoriale (9 progetti), aree industriali e produttive con attenzione alla sostenibilità ambientale e all’efficienza energetica (8 progetti).
Qui serviranno risorse pari a 7,57 miliardi di euro.
Transizione ecologica: dalle infrastrutture green alla transizione energetica, passando per la mobilità sostenibile
Poi ci sono i progetti analizzati nell’ambito della “transizione ecologica”, che affrontano in modo integrato la tutela delle risorse naturali, la gestione responsabile dell’acqua e la decarbonizzazione del patrimonio pubblico.
La transizione ambientale si consolida così come una leva strutturale per la qualità urbana, la sicurezza territoriale e la competitività sostenibile, attraverso diversi interventi, tra cui: rafforzamento e tutela delle infrastrutture verdi (56 progetti), mobilità sostenibile (56 progetti), transizione energetica (51 progetti), resilienza idrica (49 progetti).
In termini finanziari, le stime dell’Anci indicano una domanda di 2,85 miliardi di euro circa.
Rigenerazione urbana per la coesione sciale e la sostenibilità
Infine, i progetti per la rigenerazione urbana, che raccolgono interventi integrati su quartieri, spazi pubblici ed edifici, con l’obiettivo di promuovere coesione sociale, qualità della vita e sostenibilità. Qui serviranno secondo l’Agenda pi di 1,7 miliardi di euro.
Tutti questi progetti vanno a definire l’ossatura di una politica urbana nazionale centrata su sostenibilità, inclusione, attrattività e innovazione.
Sulla base di queste proposte, ANCI e i Sindaci si dicono disposti alla proosecuzione del confronto con la Commissione europea e il Governo del Pese, “per una Politica di Coesione modernizzata e sempre più efficace per affrontare le grandi sfide del presente”.
Come ha spiegato il presidente dell’Anci e sindaco di Napoli Gaetano Manfredi: serve “un’Europa che veda nelle Città e Comuni il vero elemento di connessione coi cittadini” e che dia “uno spazio, anche importante, alle Città nell’agenda della competitività europea”, per essere un’Europa “più vicina ai territori, più capace di dare risposta alle grandi trasformazioni in atto, alla riduzione delle disuguaglianze e alle grandi emergenze, a partire dall’emergenza della casa, ma anche in grado di fare quegli investimenti che aiutano a migliorare la competitività dei territori e quindi creare valore, sviluppo e lavoro”.
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