DdL Spazio, pioggia di emendamenti. Ma ora può modificarlo soltanto il Governo. Anche la Difesa oltre al Mimit per assegnare lo spettro
Il DdL per la regolamentazione e lo sviluppo dell’economia dello spazio potrebbe essere modificato ancora in aula alla Camera. Ci spera il Pd che ha presentato 40 emendamenti (50 quelli di M5s, 24 di Avs), non lo esclude Andrea Mascaretti (Fdi), relatore del testo insieme al presidente della commissione Attività produttive, Luigi Gusmeroli (Lega), al termine della discussione generale che si è tenuta ieri. Ma di fatto la palla ormai è in mano al Governo e ai relatori, i soli che a questo punto possono portare modifiche al testo.
Secondo le previsioni del relatore, l’aula della Camera potrebbe iniziare l’esame degli emendamenti al ddl oggi o comunque in settimana: il provvedimento è al terzo punto dell’ordine del giorno dei lavori previsti da oggi pomeriggio.
Sopite le polemiche con Stroppa?
Sembrano sopite le polemiche della scorsa settimana, con Andrea Stroppa, il portavoce di Elon Musk in Italia, che ha puntato il dito contro l’intesa tra Pd-Fdi in commissione su una norma giudicata “anti-Musk” contenuta nell’articolo 25 che prevede una riserva trasmissiva per il satellite, su un singolo emendamento del dem Andrea Casu, riformulato e approvato nel corso dell’esame in commissione. Viene inserito un riferimento alla “sicurezza nazionale” e a “un adeguato ritorno industriale per il sistema paese” nell’articolo 25 dove si prevede che il Ministero delle imprese e del made in Italy costituisca una riserva di capacità trasmissiva via satellite nazionale attraverso satelliti geostazionari e costellazioni di satelliti in orbita bassa, gestiti esclusivamente da soggetti appartenenti all’Unione europea o all’Alleanza atlantica. Tutte le altre proposte dell’opposizione sono state respinte tanto che Casu, intervenendo in aula nel corso della discussione generale, ha annunciato che il Pd ha ripresentato 40 emendamenti.
L’apertura del Pd e le critiche del M5S
“Non c’è niente contro Musk nei nostri emendamenti – ha precisato il deputato del Pd Andrea Casu – c’è la richiesta al governo di difendere l’interesse nazionale, non è una crociata anti-Musk. Ci preoccupa che qualcuno si sia risentito che il Parlamento discuta, non c’è niente di male da questo tipo di confronto, non possiamo darla vinta a chi pensa, con un comunicato sui social, di fermare l’interlocuzione parlamentare tra maggioranza e opposizione su un tema così importante. Se Giorgia Meloni vuole dimostrare di non essere ricattabile né comandabile da un post sui social l’occasione è offerta dai nostri emendamenti”.
Casu ha chiarito che il Pd è disponibile anche ad accettare eventuali riformulazioni del governo o dei relatori: “Il nostro obiettivo non è che passino gli emendamenti del Pd ma che servano a chiarire l’obiettivo del provvedimento. Non stiamo facendo niente contro nessuno, chiediamo di mettere vincoli e garanzie sull’uso dei soldi pubblici. Questo DdL avrà il nostro sostegno solo se andrà nella direzione della tutela dell’interesse nazionale ed europeo”.
Impietoso il giudizio della deputata M5s Emma Pavanelli che parla di “mortificazione per il Parlamento”. Il DdL Spazio “poteva rappresentare una grande opportunità di slancio per le imprese nostrane del settore, si riduce a una sequela vergognosa di regalie a Musk e affini macro-imprenditori stranieri, a cui i patrioti alla gricia hanno deciso di svendere la sicurezza del paese”.
La modifica all’articolo 26
Scorrendo il testo dopo le modifiche in Commissione, balza all’occhio il fatto che sia stato sostanzialmente lasciato intonso l’articolo 26, l’altro articolo clou oltre il 25. L’articolo 26 riguarda (Iniziative per l’uso efficiente dello spettro radioelettrico per comunicazioni via satellite). Un articolo delicato, che potrebbe aprire all’assegnazione di nuove risorse spettrali al satellite in orbita bassa, che nel nostro paese è in via di sperimentazione in Lombardia anche se non si conoscono ancora le frequenze che saranno utilizzate.
C’è però una modifica importante al testo originario dell’articolo 26, vale a dire l’aggiunta del ministero della Difesa oltre al Mimit quale referente dei criteri tecnici per la sperimentazione satellitare nel nostro Paese. Una aggiunta che dimostra l’interesse anche della Difesa nell’assegnazione di frequenze per le sperimentazioni che si svolgeranno nel nostro paese, una delle quali in fase di avvio in Lombardia dove non si sa ancora su quali frequenze si svolgerà. Il bando per la sperimentazione satellitare in Lombardia si è chiuso da poco e ancora non si sa chi ha partecipato. Ma la presenza di Starlink è data per scontata.

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