Caso Starlink, oggi fa chiarezza Crosetto. Domani tocca a Meloni in conferenza stampa
Oggi e domani ci sarà più chiarezza sull’eventuale accordo tra il Governo italiano e SpaceX/Starlink di Elon Musk. Oggi pomeriggio alle ore 15:00 il ministro della Difesa Guido Crosetto risponderà all’interrogazione di Avs: i deputati, a partire da Fratoianni e Bonelli, chiedono “se, indipendentemente dall’ovvia smentita della Presidenza del Consiglio dei ministri sulla sottoscrizione di contratti e/o accordi, sia vero, invece, che il Ministero della difesa abbia già esaminato e approvato l’accordo tra il Governo italiano e SpaceX e comunque quali siano le intenzioni e gli orientamenti del Ministro interrogato?”
E domani alle ore 11:00 questo tema sarà il più gettonato alla conferenza stampa che terrà Giorgia Meloni, nell’Aula dei Gruppi parlamentari alla Camera dei Deputati. Vedremo se il presidente del Consiglio prenderà in considerazioni le parole del Capo dello Stato, che, senza mai citare Musk, ha lanciato di recente due volte l’allarme sul “grave rischio” di affidarsi a “operatori internazionali svincolati da ogni patria, la cui potenza finanziaria supera oggi quella di Stati di media dimensione, e la cui gestione di servizi essenziali sfiora, sovente, una condizione monopolistica”.
L’incontro con Trump e la notizia data da Bloomberg
Secondo Bloomberg, la premier nella sua visita di “appena 5 ore” a Mar-a-Lago da Trump ha sbloccato la trattiva con “SpaceX di Musk per fornire telecomunicazioni sicure”. Sempre Bloomberg oggi scrive “dopo la visita di Trump, l’Italia ha confermato di essere in trattative avanzate”.
Palazzo Chigi ha smentito. Ma Elon Musk dai suoi tweet sembra sia già pronto a fatturare…
In sostanza, si vorrebbe creare, secondo l’articolo 25 del disegno di legge sulla Space Economy, una rete di connettività alternativa per le comunicazioni governative, militari e Istituzionali da usare in situazioni critiche o di indisponibilità delle principali dorsali di interconnessione delle reti terrestri: un piano B con velocità di trasmissione adeguata alle comunicazioni tra nodi di rete strategici per applicazioni di natura governativa o di interesse nazionale, incluse le funzionalità e le comunicazioni del cloud nazionale.
Quindi, non si tratterebbe solo di “servizi complementari”. Qui parliamo di un uso militare della connettività via satellite offerta da Starlink attraverso i satelliti di SpaceX.
Ma non solo.
Il Governo insieme alla Regione Lombardia vuole sperimentare la stessa tecnologia anche per ridurre il digital divide in Italia, per colmare “i buchi neri, perché non fornire il servizio è delittuoso”, ha detto il neo ministro per gli Affari Europei Tommaso Foti.
Tutti ieri attendevano la pubblicazione della gara in Lombardia per le connessioni satellitari e non solo, anche terrestri in zone remote. Ma la gara slitta di qualche giorno, ha fatto sapere ARIA, la in-house della Regione e soggetto tecnico della gara.
Dettagli della gara in Lombardia
La gara, organizzata da ARIA S.p.A. (azienda regionale per l’innovazione e gli acquisti), prevede un finanziamento suddiviso tra:
- 5 milioni di euro dal Dipartimento per l’Innovazione e la Trasformazione Digitale (DTD);
- 1,5 milioni di euro dalla Regione Lombardia.
Questa somma sarà destinata alla sperimentazione di connessioni ibride satellitari-terrestri, complementari alla fibra, per testarne le potenzialità.
Starlink e gli altri concorrenti
Nonostante l’attenzione verso Starlink, il bando sarà aperto anche ad altri operatori del settore, tra cui:
- Viasat
- OneWeb (parte di Eutelsat)
- Project Kuiper (Amazon)
- SES SA (Lussemburgo)
- TeleSat (Canada)
- Altri operatori internazionali, come EchoStar Mobile e Thuraya.
Il progetto mira a identificare soluzioni affidabili per migliorare la connettività nelle zone rurali, pur riconoscendo che le prestazioni del satellite (max 150 Mbps) sono inferiori rispetto alla fibra (fino a 1 Gbps).
Obiettivi della sperimentazione
L’iniziativa è volta a:
- Testare le reti satellitari per il backhauling in sinergia con le infrastrutture terrestri.
- Valutare la fattibilità tecnica ed economica delle soluzioni.
- Misurare le performance in termini di velocità e stabilità della connessione.
I risultati della sperimentazione saranno fondamentali per decidere l’eventuale estensione del modello ad altre regioni italiane.
Conclusioni e prospettive
L’obiettivo del progetto è garantire una connettività di qualità anche nelle aree meno accessibili, andando oltre i grandi centri urbani. Se il feedback sarà positivo, altre Regioni del Centro e Sud Italia potrebbero adottare iniziative simili. La Lombardia si candida così a diventare un esempio di innovazione replicabile su scala nazionale?
Di seguito il testo dell’interrogazione di Avs al ministro Crosetto
FRATOIANNI, BONELLI, ZANELLA, BORRELLI, DORI, GHIRRA, GRIMALDI, MARI, PICCOLOTTI e ZARATTI. — Al Ministro della difesa. — Per sapere – premesso che:
è di questi giorni il rilancio delle notizie riprese da tutti i media italiani di trattative già in stato avanzato tra il Governo italiano e SpaceX, una delle aziende di Elon Musk, per l’acquisizione da parte dell’Italia di un sistema di sicurezza per le telecomunicazioni;
in particolare l’agenzia statunitense Bloomberg il 5 gennaio 2025, citando alcune fonti, ha riportato dettagliatamente la notizia;
la Presidenza del Consiglio dei ministri ha diffuso una nota in cui smentisce che «siano stati firmati contratti o siano stati conclusi accordi tra il Governo italiano e la società SpaceX», senza però confermare o smentire lo stato delle trattative;
Bloomberg, però, ha riferito anche diversi dettagli del possibile accordo, che prevedrebbe la fornitura all’Italia di un sistema di crittografia per i servizi telefonici e internet. SpaceX fornirebbe questo servizio attraverso il proprio sistema satellitare Starlink. Il piano prevedrebbe, inoltre, una serie di servizi di comunicazione per le forze armate italiane e l’introduzione in Italia dei servizi satellitari «direct-to-cell»;
sempre Bloomberg afferma che il possibile accordo sarebbe già stato approvato dai servizi segreti italiani e dal Ministero della difesa;
anche solo l’esistenza di una trattativa fra il Governo italiano e l’azienda di Musk è inquietante: affidare la sicurezza militare del nostro Paese ad un’azienda privata di uno degli uomini più potenti e ricchi del mondo può essere un clamoroso errore; quello stesso uomo che, peraltro, è oggi uno dei più stretti consiglieri del futuro Presidente Usa e che sta organizzando e tessendo da mesi la tela della destra estrema in tutti i Paesi europei;
la concezione proprietaria di Musk di asset strategici nazionali troverebbe anche conferma dall’inchiesta giudiziaria nei confronti del rappresentante di Musk in Italia Andrea Stroppa;
questo affidamento a Musk ad avviso degli interroganti sarebbe il definitivo salto nella privatizzazione dell’Italia, in materia di infrastrutture di reti e comunicazione dopo la vendita della rete Telecom al fondo americano Kkr;
inoltre, è evidente per gli interroganti che questo tentativo andrebbe contro la necessità di un rafforzamento della difesa e della cybersicurezza comune europea e in aperto contrasto con il piano «Infrastruttura per la resilienza, l’interconnettività e la sicurezza via satellite (Iris 2)» approvato dalla Commissione europea –:
se, indipendentemente dall’ovvia smentita della Presidenza del Consiglio dei ministri sulla sottoscrizione di contratti e/o accordi, sia vero, invece, che il Ministero della difesa abbia già esaminato e approvato l’accordo tra il Governo italiano e SpaceX e comunque quali siano le intenzioni e gli orientamenti del Ministro interrogato.
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